Materiale preistorico

Materiale preistorico
No Comments I Campi Flegrei

A cura d Lino Di Costanzo

 

Foto di Mauro Di Vasta.

LOCALITÀ VIA CAMPANA ANTICA

 

Area soggetta al ritrovamento di materiale preistorico a poche centinaia di metri a Nord del taglio della Montagna Spaccata.

Tramite la realizzazione di un breve scavo d’emergenza che ha interessato due fosse di scarico contenenti abbondanti frammenti di materiale appenninico misti a cenere e ossa di animali giovani frammisti a legno bruciato:

– Olle cordonate.
– Piastre di argilla.
– Tazze carenate spesso con decorazioni ad intaglio e/o punteggiature.
– Varie anse a nastro con margini rilevati ad apici revoluti e foro triangolare.
– Una tazza frammentaria con ansa zoomorfa.

LOCALITÀ VITICELLA (Via Viticella)

In un’area terrazzata, soggetta a recenti sbancamenti, si rinvengono numerosi frammenti di ceramica ad impasto.

La maggior concentrazione è intorno a quota 80, in un’area delimitata a Nord da campi con vegetazione coprente.

Il materiale rinvenuto, soprattutto pareti steccate, è databile fra il XVIII ed il IX secolo a.C.

LOCALITÀ LE COSTE – PARATINO

Area di concentrazione di materiali ceramici rinvenuto su un terrazzamento oggetto di sbancamento a quota 86 s.l.m.

Si tratta di ceramica di impasto, pertinente alla facies appenninica, coevo con i materiali rinvenuti a Faragnano e Monte Sant’Angelo alla Corvara.

E’ invece più tardo rispetto al sito rinvenuto presso Montagna Spaccata.

LOCALITÀ PARATINO

Area di concentrazione di materiali ceramici a ridosso della masseria Paratino a quota 95 s.l.m.

Il materiale, anche se poco dilavato, è presumibilmente stato qui fluitato dai terrazzamenti superiori.

Si tratta di ceramica di impasto, pertinente alla facies appenninica.

LOCALITÀ PARATINO (Via Paratino)

Nell’area compresa tra via Cupa Lava a Nord e via Paratino a Sud, si rinvengono i resti di due cisterne e un pozzo.

La prima cisterna misura m. 9,30 x 3 ed è alta m. 2,30 con orientamento 90°.

Quasi intere si presentano le pareti Nord, Est e Sud realizzate in opera cementizia rivestite di cocciopesto.

Nella parete Sud si conserva il foro per l’immissione dell’acqua.

Sul terrazzo superiore, a Nord, vi è una seconda cisterna di m. 9,20 x 6,60 con orientamento simile alla precedente.

Di questa si conservano in parte le pareti Est e Nord in opera cementizia rivestite di cocciopesto e l’attacco della volta realizzata in scaglie di tufo.

Si eleva per un’altezza di m. 3,60 ma in parte risulta interrata.

Nell’angolo NW, in basso, vi è un foro quadrangolare che la mette in comunicazione con un pozzo sottostante.

Il pozzo è stato scavato nella pozzolana e rivestito di cocciopesto, misura m. 3×2 e non se ne vede il fondo, pieno di rovi.

Una decina di metri più a Sud si rinviene un muro in opera cementizia lungo m. 8,90 con orientamento N90°E.

Poco più ad Ovest, inglobato in una vecchia masseria abbandonata, si conservano i resti di un ambiente di incerta destinazione; misura m. 4,10 x 4 ed ha un orientamento N0°E.

Si notano tratti in opera cementizia delle sole pareti Nord, Est ed Ovest che in parte sono crollate.

Probabilmente queste cisterne non servivano una villa ma solo i campi agricoli posti su questi terrazzi.

In fase di ricognizione si sono raccolti frammenti di ceramica da cucina; sigillata africana A (Hayes 8a); ceramica da cucina africana con patine cenerognole; anfore da trasporto.

Misto a questo materiale si rinvennero anche alcuni frammenti di ceramica ad impasto databili tra il XVIII ed il X secolo a.C.

LOCALITÀ PARATINO (Via Casalanno)

Sul fondo di una cava di pozzolana oggi abbandonata e lungo un sentiero che dal fondo conduce alla sommità della cava si sono rinvenuti numerosi grossi frammenti di ceramica ad impasto.

Il materiale giaceva, in gran parte, alla quota inferiore, affiorante da cumuli di terra e rifiuti di vario genere di ignota provenienza.

Si tratta soprattutto di pareti, anche steccate, ed orli con attacco dell’ansa, databili fra il XVII ed il IX secolo a C.; in sezione non si sono notati paleosuoli.

LOCALITÀ POZZILLO (Via Pozzillo)

Nei campi compresi tra il sentiero che da masseria Sciccone sale lungo le pendici settentrionali della conca di Quarto ed il vallone situato ad Est di questo si sono rinvenuti numerosi frammenti di ceramica ad impasto senza una particolare concentrazione.

Si tratta sicuramente di materiale dilavato da una quota superiore posta al di fuori dei limiti fissati per la ricognizione.

Si sono rinvenute soprattutto pareti steccate databili fra il XVIII ed il X secolo a.C.

LOCALITÀ PANTALEO (Via Pantaleo)

Nella zona subito a Nord di masseria Cesa Pepere II si sono rinvenuti alcuni frammenti di ceramica ad impasto probabilmente dilavati da una quota superiore.

Si tratta di frammenti di pareti, anche steccate, databili fra il XVII ed il X secolo a.C.

LOCALITÀ PANTALEO (Via Provinciale)

Nell’area compresa tra il limite Nord del comune di Quarto, dato dalla Provinciale 335, e le masserie Migliaccio e D’Acerio ad Ovest e masseria Fierro ad Est, si sono rinvenuti alcuni frammenti di ceramica ad impasto misti a ceramica di età imperiale.

Il materiale, a giudicare dall’odierna orografia, potrebbe considerarsi in situ anche se sconvolto da reiterate arature e risistemazioni agricole.

In fase di ricognizione si sono raccolti frammenti di orli e pareti, anche steccati, databili fra il XVII ed il X secolo a.C.

LOCALITÀ MONTICELLI (Via Cesa Pepere)

In un’area compresa tra un diverticolo di via Cesa Pepere, masseria Soria e masseria Cozzolino, si sono rinvenuti moltissimi frammenti di ceramica ad impasto e, ai margini di una zona di recente urbanizzazione, proprio sul bordo di un cantiere edile, una scheggia di lavorazione di selce.

A Sud-Est l’area del rinvenimento è delimitata da una zona boscosa.

Una maggiore concentrazione dei reperti è stata riscontrata presso masseria Soria.

Si tratta di orli e pareti steccate databili fra il XVI ed il X secolo a.C.

Il materiale ad impasto è stato rinvenuto insieme a reperti più recenti, quali ceramica a pareti sottili, ceramica da cucina africana e ceramica comune.

LOCALITÀ PANTALEO (Via Pantaleo)

Nei campi subito a Nord di masseria Cesa Pepere si rinviene, in un campetto zappato di recente, una gran quantità di frammenti di ceramica ad impasto ed una piccola selce scheggiata.

È probabile che il sito sia ben più esteso ma la fitta vegetazione coprente ne rende impossibile una lettura completa.

Non è da escludere che il materiale sia dilavato da una quota superiore.

Tuttavia è anche da tener presente che nella zona posta ad Est, tra le masserie Soria e Cozzolino, è stato rinvenuto un altro addensamento di ceramica ad impasto; forse, in seguito a dilavamento, anch’esso ha contribuito a creare la forte concentrazione che qui si rinviene.

Si sono raccolti frammenti di pareti anche steccate ed orli anche con attacco dell’ansa, materiale databile fra il XVII ed il IX secolo a.C.

LOCALITÀ MARANESE (Via S. Severino)

Lungo il sentiero di cava che dalla quota superiore posta più a Nord conduce al fondo della cava, in corrispondenza di masseria Maranese, si è rinvenuto del materiale ad impasto dilavato dai terrazzi posti a quote superiori.

Si tratta di pareti steccate databili fra XVIII e IX secolo a.C.

 


Riferimento immagini: Dott.ssa Claude Albore Livadie, Considérations sur l’homme prehistorique et son environment dans le territoire phlégréen, in Tremblements de terre, éruptions volcaniques et vie des hommes dans la Campanie antique, edito da Centre Jean Bérard.

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