Dalla Repubblica all’Impero romano: Il portus Iulius

Dalla Repubblica all’Impero romano: Il portus Iulius

A cura di Laura La Croce

Testo ed immagini dell’architetto Mauro di Vasta e Wikipedia

I presupposti per un decollo economico, politico e sociale della regione flegrea erano ormai pronti. A Baia, oltre allo sfruttamento del sottosuolo termale, si aggiunse la brillante iniziativa imprenditoriale di CAIO SERGIO ORATA che seppe potenziare e perfezionare le strutture termali.

Egli, importò dall’Oriente avanzate e costose tecniche edilizie come le PENSILIA BALNEA o SUSPENSURAE, ossia un sistema di camere d’aria per la circolazione del vapore sotto i pavimenti degli ambienti termali a più piani (ipocausti).

Egli, inoltre, fu un audace costruttore di splendide residenze abitate da illustri personaggi quali Pompeo, Mario, Cesare e Cicerone. Ricordiamo, inoltre, le sue famose colture di ostriche e pesci sul lago di Lucrino da cui prende il nome appunto Lucrum.

L’indiscutibile genio militare e capacità politica portarono Giulio Cesare al vertice del governo romano.

Nel 59 a.C. costituiva, assieme a Pompeo e Crasso, il primo triumvirato. Numerose furono le azioni riformatrici del suo governo soprattutto sul territorio flegreo.

La potenza di Cesare cominciò ad impensierire diversi personaggi del patriziato romano. A Nisida, nella villa di Bruto, vi era il punto di ritrovo dei cospiratori che preparavano il piano dell’attentato a Cesare.

Il destino era segnato!

Nelle idi di marzo del 44 a.C. Cesare fu accerchiato dai cospiratori e trafitto da 33 pugnalate.

Con Giulio Cesare finiva la Repubblica ed aveva inizio, per Roma e per la regione flegrea, una nuova era che avrebbe trasformato e reso famoso nel mondo la grandezza di una civiltà fondata con l’ingegno e genio costruttivo dell’uomo.

Il 18 aprile del 44 a.C. giungeva da Atene il diciottenne nipote di Giulio Cesare, Ottaviano.

Prima di recarsi a Roma sbarcò in terra flegrea dove conobbe Cicerone ricevendone l’investitura CESAREA.

Secondo alcuni studiosi, il secondo triumvirato (Ottaviano, Lepido, Antonio) fu sancito proprio a Baia nel 43 a.C. nella ex residenza di Cesare.

L’ultimo scontro per la supremazia della Repubblica vide l’esercito repubblicano comandato da BRUTO e CASSIO, contro l’esercito guidato dal nuovo triunvirato.La battaglia avvenne a FILIPPI nel 42 a.C. risolvendosi con la definitiva disfatta delle forze repubblicane e con la morte di Bruto e Cassio.

Il 7 dicembre del 42 a.C. Cicerone fu assassinato nei pressi di Formia e con esso moriva, pertanto, l’unica possibilità di ricostruire la decaduta Repubblica.

L’impero costituitosi fu diviso fra i triunviri nel seguente modo:

  • LEPIDO: Africa
  • OTTAVIANO: Occidente
  • ANTONIO: Oriente 

Della morte di Giulio Cesare se ne era avvantaggiato Sesto Pompeo, figlio di POMPEO MAGNO il quale, alla guida di un’agguerrita flotta pirata, insidiava pericolosamente i traffici marittimi e commerciali tra l’Egitto e Roma.Preso atto della situazione, Ottaviano ed Antonio scesero a patti con Pompeocostituendo un accordo di pacifica coesistenza.

La pace però non ebbe lunga durata determinando uno scontro armato tra le forze di Ottaviano e le forze di Antonio e Pompeo, entrambi desiderosi di potere.

Ottaviano si preparò allo scontro dividendo la sua flotta in due squadre di cui una comandata dal generale AGRIPPA.

Nel primo scontro ebbe la meglio Pompeo che distrusse quasi completamente tutta la flotta navale di Ottaviano.Questi, allora, decise di vendicarsi riorganizzando le forze e, su proposta di AGRIPPA e del suo capace architetto militare LUCIO COCCEO, diede vita ad una grossa impresa cantieristica.

Fu deciso, infatti, di allargare il canale che collegava il lago d’Averno con il lago di Lucrino e quest’ultimo con il mare.In tal modo prendeva corpo un sicuro porto militare ed un ottimo cantiere navale.

Circa 20.000 uomini furono addestrati alla navigazione ed alla costruzione di circa 300 navi. La determinazione di Ottaviano portò, nel 37 a.C., all’ultimazione di quest’opera colossale, in onore del divino Cesare, intitolata “PORTO JULIUS”.

La rivincita di Ottaviano su Pompeo fu studiata nei minimi particolari in quel di Pozzuoli con la flotta pronta ed agguerrita.

La battaglia ebbe luogo agli inizi di settembre del 36 a.C. presso Nauloco in Sicilia.

Questa volta però, Pompeo ne uscì definitivamente sconfitto dalla forza dirompente di Agrippa.

Successivamente, anche i rapporti tra Antonio e Ottaviano cominciarono ad inasprirsi. Invaghitosi di Cleopatra, Antonio tentò di conquistare Roma ma, nel 31 a.C. ad Anzio, le forze di Ottaviano ed Agrippa prevalsero nettamente su quelle comandate da Cleopatra ed Antonio.

Grandi furono gli onori tributati ad Ottaviano che, proprio in terra flegrea, esattamente al Porto Julius, fu proclamato PRIMO IMPERATORE DI ROMA.

La proclamazione ufficiale del popolo e del senato di Roma avvenne nel 27 a.C. Il suo governo contribuì notevolmente allo sviluppo dell’intera area flegrea trasformandola in una vera e propria residenza imperiale. Inoltre, dopo aver fatto costruire a Ravenna un’efficace base navale per il controllo del mare Adriatico pensò bene di potenziare altrettanto il mare Tirreno con lo spostamento del Porto Julius a Miseno.

L’abbandono, come porto militare a favore di una più vantaggiosa destinazione d’uso, determinò la trasformazione delle sponde dell’Averno in luoghi per la realizzazione di complessi termali e ittiocultura.

Già porto militare di Cuma, Miseno divenne in età augustea la base della potente flotta navale sul Mar Tirreno la CLASSIS PRAETORIA MISENATIS che operò soltanto tra il 68 e 69 d.C.

Per consentire un accesso al mare più rapido, AGRIPPA fece realizzare uno sbocco fra il lago di Miseno (Maremorto) e la rada antistante racchiusa tra Punta Pennata e Punta Sarparella.

Le spiagge circostanti furono adibite a cantiere navale nonché a scuola di addestramento militare che ancora oggi porta il nome di MILISCOLA dal termine latino Militum-Schola.

I marinai di tale flotta, noti come CLASSIS PRAETORIA MISENENSIS, erano addetti alle manovre del grande velario che ricopriva il Colosseo durante lo svolgimento degli spettacoli.

Sempre a Pozzuoli il celebre architetto LUCIO COCCEO fece erigere, in onore dell’imperatore Ottaviano Augusto, un tempio ancora oggi visibile ed inglobato nel Duomo di Pozzuoli. Il 19 agosto 14 d.C. all’età di 76 anni e dopo 37 anni di successo politico alla guida dell’impero romano, Ottaviano moriva nella sua residenza di NOLA.

Nel 50 d.C. l’imperatore Claudio ristrutturò ed ampliò le strutture portuali del Porto Julius adeguandolo alle nuove esigenze commerciali.

Portus Iulius venne abbandonato nel IV secolo  per il progressivo abbassamento della linea di costa causato dal bradisismo. 

Nel periodo rinascimentale, per effetto dell’eruzione che formò l’edificio vulcanico di Monte Nuovo, si ebbe un parziale sollevamento dell’area con la ricostituzione del bacino lacustre del Lucrino, per quanto molto meno esteso rispetto a quello antico.

Il porto romano venne riscoperto nel 1956 grazie alle foto aeree scattate dal pilota militare Raimondo Bucher.