Castro di Serra: resti di strutture

Castro di Serra: resti di strutture
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A cura di Carmine Cioffi

 

Otre a queste quattro strutture, dobbiamo segnalare la presenza anche di ulteriori edifici, posti nell’area del castro, o nelle sue immediate adiacenze.

In primo luogo, è da ricordare la presenza dei probabili resti di una struttura a pianta rettangolare, forse una torre, sita nell’area del castro, lungo il bordo meridionale.

Di questa eventuale struttura restano attualmente pochi resti di muratura in pietra su cui trova posto una moderna garitta di avvistamento.

Purtroppo, a causa del cattivo stato di conservazione, risulta difficile, allo stato attuale, affermare con certezza se si tratti effettivamente di quel che resta di una struttura pertinente al periodo medievale o solo di un accumulo di pietre realizzato in epoca moderna per fare da basamento alla garitta di cui sopra.

Nel documento del 1119, è poi fatta menzione di una cisterna posta presso i confini occidentali delle terre del castro (in parte occidentali tenet praefata ecclesia sancti Nicolai qualiter descendit ad ipso castro nostro usque in piscinale antiquum).

Generalmente questa cisterna, pur con qualche dubbio, è identificata con la grande cisterna idrica sita in località Corvara, datata tra il I sec. a.C. ed il I sec. d.C.

Si tratta di una cisterna di grandi dimensioni: 27 metri di lunghezza, 10 circa di larghezza, per 9,40 di altezza al colmo delle volte.

Internamente, si presenta suddivisa in due navate tramite sette archi a tutto sesto realizzati in laterizio e poggianti su pilastri rettangolari. L’interno è impermeabilizzato tramite del signino.

Fatto curioso, nonostante le grandi dimensioni della cisterna, non è stata finora rinvenuta nei pressi della struttura, nessuna traccia che possa far pensare alla presenza di un vicino acquedotto.

È probabile quindi che la cisterna in questione possa essere stata realizzata con lo scopo di accumulare le acque piovane raccolte sulla copertura della stessa struttura.

 

 

Sempre nel documento si fa riferimento anche ad un’altra cisterna posta nei pressi della Chiesa di San Petrillo (ad piscinalem ei pertinente quod est in parte orientali prope terram ecclesiae sancti Petri iuris ipsius episcopi).

Si tratta della cisterna idrica inglobata al di sotto dell’abitazione sita in Via San Petrillo n. 24, grande 21,45 metri x 2,93 ed alta 2,90, realizzata in opera reticolata rivestita internamente in signino.

Pur se risalente al periodo romano, è verosimile che tale cisterna sia stata utilizzata anche in epoca medievale dagli abitanti del borgo di San Petrillo, in quanto menzionata nel documento di donazione.

È inoltre da far notare che nel documento del 1119 si accenna ad alcuni appezzamenti di terra posti presso i confini orientali delle terre di pertinenza del castro, alle pendici settentrionali del Monte Burro, che sono detti appartenere ad alcuni cavalieri e servitori alle dipendenze dello stesso principe Roberto (per sellam montis nostris qui Burrus vocatur usque in planitiem Campanae, ubi fines habent terras quorundam militum, et serventium nostrorum).

Tali proprietà sono probabilmente da collocare nella zona direttamente a nord dell’attuale contrada Viticella, anche se, purtroppo, il documento non ci fornisce dettagli circa la presenza di eventuali case o costruzioni insistenti presso i suddetti fondi.

Sono invece menzionate esplicitamente alcune “casette e strutture antiche” (ubi sunt domuncule, et fabricae antiquae) poste sempre nei pressi del limite orientale delle terre del castro.

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