Chiesa e borgo di San Petrillo

Chiesa e borgo di San Petrillo
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A cura di Federica Papa

 

La Chiesa di San Petrillo è una piccola chiesa sita presso la Montagna Spaccata, insistente nel Comune di Pozzuoli nonostante ai confini amministrativi del comune di Quarto, ad alcune decina di metri oltre l’ingresso della via Campana. La struttura si presenta come una chiesa a navata unica di piccole dimensioni: appena 8,15 x 3,60 metri, coperta da una volta a botte estradossata.

L’edificio è probabilmente il riadattamento di una più antica struttura di epoca romana, realizzata in laterizio e riutilizzata ad uso ecclesiastico in epoca ignota.

La chiesa di San Petrillo come si presenta oggi (foto C. Fiorentino)

Come per il vicino Castro di Serra, anche di questa chiesa non conosciamo l’epoca di fondazione, che, probabilmente, potrebbe essere chiarita tramite una più approfondita analisi della struttura. Tuttavia, anche qui intervengono delle fonti documentali.

La chiesa è infatti menzionata sempre del documento di donazione del Castro del 1119. L’uso della struttura come chiesa deve quindi essere precedente a questa data.

Vi è inoltre da far notare come la struttura venga menzionata alcuni secoli dopo, attorno al 1330 circa, in una glossa realizzata dal Vescovo di Pozzuoli Paolino Veneto (presule puteolano dal 1324 al 1344), posta a margine di una copia della Historia Satyrica, testo ad argomento storico scritto dallo stesso Vescovo, oggi custodito presso la Biblioteca Apostolica Vaticana come Ms. Vat. Lat. 1960.

Per via dell’importanza del documento, abbiamo riportato per intero la glossa in questione:

Consecravit autem Petrus in itinere beatum Celsum episcopum Putheolis, sicud continet eius Colecta: «Deus qui beatum Celsum per apostolum Petrum consecracionis [sic] munere dedicasti » etc. [sic] Et fuit ex primis episcopis a beato Petro consecratis, unde solempnis [sic] ecclesia postea ad honorem beati Petri in ylla dyocesi [sic] erecta vocata est Sanctus Petrus in Quarto.

Quia beatus Celsus Quartus dicitur fuisse episcopus quem consecravit Petrus et qui fidem Christi inibi predicavit, sicut Putheolana cantat ecclesia, cui indignus presum: « O quam felix fuit illa manus imposicio per quam nobis vere lucis claruit cognitio ». Unde quando Paulus post Petrum inivit Romam, invenit Putheolis christianos.

Nella glossa, questa chiesa è ricordata come “Sanctus Petrus in Quarto”, ed è menzionata nell’ambito della consacrazione del proto vescovo puteolano Celso, di cui parleremo più avanti.

All’interno, l’edificio sacro è stato suddiviso in due ambienti da un muro moderno.

In una delle due porzioni è ancora esistente l’altare della chiesa. Al di sopra di esso, vi sono i resti di due affreschi sovrapposti, uno risalente al XVII-XVIII secolo, in cattive condizioni di conservazione, raffigurante delle anime purganti, ed un altro sottostante, raffigurante una croce con ai piedi delle figure oranti. Quest’ultimo si presenta dalle forme molto schematiche ed arcaiche, e pur mancando una datazione precisa dello stesso, viene generalmente fatto risalire al periodo medievale. La sezione invece posta presso l’ingresso, custodisce ancora un’acquasantiera in pietra, incassata in una nicchia nella parete.

 

Pianta e sezioni della cappella di San Petrillo. In questo rilievo non è riportato il muro postico che attualmente divide in due l’ambiente interno (fonte: G.A.N.)

 

 

 

 

 

Come prima accennato nella glossa del vescovo Paolino, la piccola chiesa è inoltre famosa per via di una interessante leggenda. Si narra infatti, che nei pressi di questo edificio, lo stesso Principe degli Apostoli, San Pietro, di passaggio sull’antica via Consolare campana, abbia consacrato il semi-leggendario proto Vescovo di Pozzuoli San Celso, menzionato, a seconda delle fonti, come primo o secondo Vescovo della Diocesi puteolana. La leggenda è riportata anche nella glossa del vescovo Paolino sopra menzionata. Il passaggio di San Pietro per questa zona, si ricollega inoltre ad un altro passaggio, ossia quello dell’Apostolo San Paolo, anche lui molto probabilmente passato in questo luogo durante il viaggio verso Roma di cui si parla negli Atti degli Apostoli (Act. Ap. 28, 13 – 14).

Il culto verso i due Apostoli è ancora oggi molto vivo nella zona, tanto da portare la Diocesi di Pozzuoli ad intitolare ai Santi Pietro e Paolo la moderna chiesa parrocchiale (costruita nel 1982) che oggi serve la contrada in questione. La chiesa antica, ad ogni modo, versa oggi in cattive condizioni di conservazione. Attorno a questa chiesa sorgeva in epoca medievale un insediamento, chiamato Borgo di San Petrillo, formato da costruzioni in diversi casi realizzate tramite il riciclo di alcune fabbriche di epoca romana. A differenza del Castro di Serra, questo piccolo centro abitato non sembra sia mai stato cinto da un muro di difesa, ma si presentava invece aperto, posto tra le attuali Via Nuova Campana e Via Viticella. Vi è inoltre da far notare come, nei pressi della chiesa, all’interno di un mausoleo di epoca romana, riciclato per altri scopi nel medioevo (forse come punto di ricovero per viaggiatori della Via Campana), è stata ritrovata una piccola somma di monete risalenti al periodo angioino, segno che tale insediamento doveva essere abitato in quel periodo.

Testo e immagini gentilmente concessi da Carmine Esposito.

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