Le cisterne di Via Limata

Le cisterne di Via Limata
No Comments I luoghi della cultura,Periodo Romano,Quarto Flegreo

Al di sotto di due diversi corpi di fabbrica appartenenti ad una masseria in via Limata, si conservano tre cisterne e parte di altri tre ambienti.

La prima struttura è una cisterna ipogea attualmente utilizzata come cantina; l’ingresso è sul lato Nord-est da cui si accede ad una scala in muratura che porta al fondo realizzato in cocciopesto.

La cisterna si presenta a pianta rettangolare, lunga m. 25, larga m. 6,25, alta m. 5,40, è divisa in due navate da una parete alleggerita da archi e sui pilastri di ciascun arco, a mezza altezza, si presentano due archi più bassi contrapposti. Le pareti sono in opus  reticulatum  rivestite di cocciopesto, la volta è a botte  con scaglie di tufo.         

La parete a sud ovest è stata tompagnata di recente, tuttavia è possibile accedere alla parte restante del monumento, attraverso un pozzo nell’aia di una masseria posta al n. 63 di via Limata.

Originariamente le pareti Nord ovest e Sud Est erano unite al tramezzo centrale, ad esse parallelo, mediante degli archi in seguito abbattuti.

Nell’angolo Sud, in basso, è stato aperto un cunicolo oggi ostruito da terra e detriti che, a detta dei locali, condurrebbe al castello di Monteleone in località Pozzillo.

Anche la parete Nord ovest presenta un’apertura rettangolare tompagnata di recente di cui non è possibile accertarne l’antichità poiché dalla parte esterna è inaccessibile, essendo sottoposta al piano attuale di via Limata.

Poco più a Sud, ad una quota superiore, si rinvengono due cisterne affiancate, poste alla base della masseria n. 45 di via Limata.

Quella posta più a Nord, utilizzata come cantina, è lunga m. 5,68, larga m. 3,82 ed alta m. 2,45, l’ingresso attuale è a nord ovest dove si trova l’unica parete ricostruita.

Un tramezzo largo m. 0,60 separa questa cisterna da un’altra lunga m. 5,81 e larga m. 3,90. Di questa si conservano le pareti NE e SE e parte di quella SW realizzata, in base a quanto rilevato negli anni settanta, in opera quasi-reticolata, rivestita di cocciopesto. La parete NW in parte è stata sfondata per creare l’ingresso attuale e la volta a botte è sfondata nella sulla parete Sud.

Continuando verso Sud si trovano i resti di un ambiente non identificabile (di cui si conservano solo un tratto di parete priva di paramento e le fondazioni) che probabilmente  copre un altro ambiente di cui è visibile una porzione del pavimento in cocciopesto.

Poco più avanti si rinviene un altro muretto in opera reticolata rivestito di cocciopesto che si collega ai resti di un ambiente termale di cui si conservano tre pareti, la volta a botte coperta da intonaco e il pavimento rivestito di cocciopesto. Il pavimento è sfondato in parte e sembra di riconoscere una camera d’aria tipica degli ipocausti. Nell’angolo Nord, all’esterno, si conserva una piccola semicolonna di diametro realizzata in laterizi. 

A sud ovest si trovano i resti di un altro ambiente di cui si conservano solo le rasature delle pareti  in opera reticolata e le fondazioni. 

Un ultimo muro, rappresenta quanto resta, insieme alle fondazioni, di un altro antico vano realizzato in opera listata e reticolata che sostiene un terrazzo agricolo superiore;  scaglie trachitiche costituiscono la base di un terrapieno presente nel cortile della masseria e due blocchi di piperno con incassi rettangolari al centro, che erano parte dell’impianto di una pressa di torcularium, per la produzione olearia.

Come raggiungere il sito:

Foto di Google Maps

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